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velato un poco dalla rosea mano.
Guardò sospesa; e buoni oltre il costume
dormir li vide, l uno all altro stretto 30
con le sue bianche aluccie senza piume;
e rincalzò, con un sorriso, il letto.
iii
Uomini, nella truce ora dei lupi,
pensate all ombra del destino ignoto
che ne circonda, e a silenzi cupi 35
che regnano oltre il breve suon del moto
vostro e il fragore della vostra guerra,
ronzio d un ape dentro il bugno vuoto.
Uomini, pace! Nella pronta terra
troppo è il mistero; e solo chi procaccia 40
d aver fratelli in suo timor, non erra.
Pace, fratelli! e fate che le braccia
ch ora o poi tenderete ai più vicini,
non sappiano la lotta e la minaccia.
E buoni veda voi dormir nei lini 45
placidi e bianchi, quando non intesa,
quando non vista, sopra voi si chini
la Morte con la sua lampada accesa.
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Letteratura italiana Einaudi
Giovanni Pascoli - Primi Poemetti
NELLA NEBBIA
E guardai nella valle: era sparito
tutto! sommerso! Era un gran mare piano,
grigio, senz onde, senza lidi, unito.
E c era appena, qua e là, lo strano
vocìo di gridi piccoli e selvaggi: 5
ucceli spersi per quel mondo vano.
E alto, in cielo, scheletri di faggi,
come sospesi, e sogni di rovine
e di silenzïosi eremitaggi.
Ed un cane uggiolava senza fine, 10
né seppi donde, forse a certe péste
che sentii, né lontane né vicine;
eco di péste né tarde né preste,
alterne, eterne. E io laggiù guardai:
nulla ancora e nessuno, occhi, vedeste. 15
Chiesero i sogni di rovine: Mai
non giungerà? Gli scheletri di piante
chiesero: E tu chi sei, che sempre vai?
Io, forse, un ombra vidi, un ombra errante
con sopra il capo un largo fascio. Vidi, 20
e più non vidi, nello stesso istante.
Sentii soltanto gl inquïeti gridi
d uccelli spersi, l uggiolar del cane,
e, per il mar senz onde e senza lidi,
le péste né vicine né lontane. 25
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Letteratura italiana Einaudi
Giovanni Pascoli - Primi Poemetti
LA GRANDE ASPIRAZIONE
Un desiderio che non ha parole
v urge, tra i ceppi della terra nera
e la raggiante libertà del sole.
Voi vi torcete come chi dispera,
alberi schiavi! Dispergendo al cielo 5
l ombra de rami lenta e prigioniera,
e movendo con vane orme lo stelo
dentro la terra, sembra che v accori
un desiderio senza fine anelo.
Ali e non rami! piedi e non errori 10
ciechi di ignave radiche! poi dite
con improvvisa melodia di fiori.
Lontano io vedo voi chiamar con mite
solco d odore; vedo voi lontano
cennar con fiamme piccole, infinite. 15
E l uomo, alberi, l uomo, albero strano
che, sì, cammina, altro non può, che vuole;
e schiavi abbiamo, per il sogno vano,
noi nostri fiori, voi vostre parole.
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Letteratura italiana Einaudi
Giovanni Pascoli - Primi Poemetti
L IMMORTALITÀ
i
Poeta Omar, pupilla solitaria
che vede e splende, che contempla e crea,
diceva avanti il mausoleo di Caria:
«Non mescerai la polvere all idea!
Misero te, cui nella rupe piace 5
scoprir la bianca faretrata dea!
e te che il fosco eroe dalla fornace
susciti vivo sopra il suo cavallo
che ringhia! Il tempo che cammina e tace,
rode il tuo marmo, lima il tuo metallo. 10
ii
Tra mille, tra duemila anni, tra poco,
l eroe sarà nella volante arena,
sarà la dea ne grappoli di fuoco!
Misero! Ma quest opera serena,
fatta d anima pura e di parole, 15
beltà del tempo e dalla morte ha lena:
vive la vita lucida del sole».
iii
«Dunque morrà!» rispose Abdul, quïeta
pupilla, su cui getta ombre il fulgore
del cielo immenso: «Il sol morrà, poeta! 20
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Letteratura italiana Einaudi
Giovanni Pascoli - Primi Poemetti
Quando? Tu conta i bàtiti al tuo cuore:
secoli sono i palpiti del sole;
ma sono, istanti e secoli, a chi muore,
o poeta, una cosa e due parole!»
iv
Disse. E al poeta il breve inno non piacque 25
mai più. Godé del cielo egli e del suolo,
di brevi rose e brevi trilli; e tacque.
Moriva; e disse, mentre un usignolo
cantava ancora ne verzieri suoi:
«Giova ciò solo che non muore, e solo 30
per noi non muore, ciò che muor con noi».
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Letteratura italiana Einaudi
Giovanni Pascoli - Primi Poemetti
IL LIBRO
i
Sopra il leggìo di quercia è nell altana,
aperto, il libro. Quella quercia ancora,
esercitata dalla tramontana,
viveva nella sua selva sonora;
e quel libro era antico. Eccolo: aperto, 5
sembra che ascolti il tarlo che lavora.
E sembra ch uno (donde mai? non, certo,
dal tremulo uscio, cui tentenna il vento
delle montagne e il vento del deserto,
sorti d un tratto...) sia venuto, e lento 10
sfogli se n ode il crepitar leggiero
le carte. E l uomo non vedo io: lo sento,
invisibile, là, come il pensiero...
ii
Un uomo è là, che sfoglia dalla prima
carta all estrema, rapido, e pian piano 15
va, dall estrema, a ritrovar la prima.
E poi nell ira del cercar suo vano
volta i fragili fogli a venti, a trenta,
a cento, con l impazïente mano.
E poi li volge a uno a uno, lentamente, 20
esitando; ma via via più forte,
più presto, i fogli contro i fogli avventa.
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Letteratura italiana Einaudi
Giovanni Pascoli - Primi Poemetti
Sosta... Trovò? Non gemono le porte
più, tutto oscilla in un silenzio austero.
Legge?... Un istante; e volta le contorte 25
pagine, e torna ad inseguire il vero.
iii
E sfoglia ancora; al vespro, che da nere
nubi rosseggia; tra un errar di tuoni,
tra un alïare come di chimere.
E sfoglia ancora, mentre i padiglioni 30
tumidi al vento l ombra tende, e viene
con le deserte costellazïoni
la sacra notte. Ancora e sempre: bene
io n odo il crepito arido tra canti
lunghi nel cielo come di sirene. 35
Sempre. Io lo sento, tra le voci erranti,
invisibile, là, come il pensiero,
che sfoglia, avanti indietro, indietro avanti,
sotto le stelle, il libro del mistero.
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Giovanni Pascoli - Primi Poemetti
LA FELICITÀ
«Quella, tu dici, che inseguii, non era
lei...?» «No: era una vana ombra in sembiante
di quella che ciascuno ama e che spera
e che perde. Virtù di negromante!»
«Ella è qui, nel castello arduo ch entrai?» 5
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